La stagione primaverile delle aste ginevrine 2025 si è da poco conclusa, fornendoci indicazioni interessanti sullo stato del mercato. Le quattro grandi Case – Christie’s, Phillips, Antiquorum e Sotheby’s – hanno totalizzato complessivamente cifre significative. Christie’s ha registrato 21,2 milioni di euro con un leggero +3,3% sulle stime iniziali, a conferma della solidità del suo catalogo tematico “Stories in Time”. Phillips ha realizzato 43,4 milioni di franchi svizzeri per circa 200 lotti, confermandosi la Casa d’aste più performante della stagione, grazie anche a una selezione impeccabile e all’aggiudicazione dei pezzi più importanti. Antiquorum, pur operando su volumi ben maggiori (quasi 800 lotti), ha totalizzato 10 milioni di franchi svizzeri, offrendo un catalogo più accessibile e diversificato, ma non privo di sorprese, come il top lot Breguet “Pendule à Almanach” aggiudicato per 1,25 milioni di franchi svizzeri. Sotheby’s, invece, ha chiuso con 6,75 milioni di franchi svizzeri, totale influenzato negativamente dal ritiro all’ultimo minuto del suo lotto di punta: un raro Rolex Daytona Zenith con quadrante in madreperla, la cui presenza avrebbe potuto incrementare notevolmente il risultato.

Tra i protagonisti più discussi c’è stato il Cartier Crash passato da Christie’s, vera e propria icona della Maison francese. Questo esemplare è probabilmente un pezzo unico, realizzato attraverso il programma New Special Order di Cartier, che consente ai clienti più affezionati di personalizzare materiali e dettagli estetici, pur entro limiti molto rigidi. In questo caso, il committente ha optato per una cassa in oro bianco abbinata a un quadrante galvanico grigio, denominato Nickelé, con numeri romani “esplosi” in una tonalità calda e raffinata. Il disegno originale, datato 6 maggio 2021, prevedeva oltre 10 mesi di lavorazione.
Il risultato è stato di 756,000 franchi svizzeri, superando di gran lunga le stime iniziali di CHF 150,000 – 250,000 e confermando quanto il Crash sia uno degli orologi più ricercati in questi anni sul mercato.

Con un prezzo superiore ai 6 milioni di dollari, il Breguet Sympathique N°1 è stato il top lot del weekend. Realizzato nel 1991 da F.P. Journe su commissione di Breguet, il pezzo si ispira a un’invenzione del XVIII secolo di Abraham-Louis Breguet: un orologio da tavolo in grado di ricaricare e sincronizzare automaticamente un orologio da polso associato. Singolare il fatto che, alla vigilia dell’asta, Journe abbia dichiarato che non avrebbe fornito assistenza sul pezzo. Nonostante ciò, è stato proprio lui ad acquistarlo, destinandolo al museo del Marchio.

Un altro Journe particolarmente interessante è il Tourbillon Souverain “Ruby Heart”, con quadrante in pietra rossa naturale, esemplare di altissimo impatto estetico e tecnico, che ha attirato l’attenzione dei collezionisti più raffinati anche per la sua estrema rarità, essendo limitato a 20 pezzi. Questo lotto è stato aggiudicato per 1,633,000 franchi svizzeri, superando di molto le stime che erano di circa CHF 250,000 – 500,000.

Infine, degno di nota il risultato del Daniel Roth Ref. 608.Y.60, altro highlight della vendita Phillips. Riflettendo il rinnovato interesse per l’orologeria classica indipendente anni ’90, questo esemplare ha registrato un’ottima performance, 209,550 franchi svizzeri contro una stima iniziale di CHF 70,000 – 140,00.
La maggior parte dei Daniel Roth in asta da Phillips ha registrato vendite ben superiori alle quotazioni iniziali, a riprova di quanto sia rinnovato l’interesse verso questo Marchio negli ultimi anni, complice anche il nuovo re-brand targato LVMH.
Il risultati di poche settimane fa mettono in luce un mercato che continua a premiare qualità, rarità e narrazione. I record si fanno su pochi pezzi iconici, mentre le Maison indipendenti, i design anticonvenzionali e le complicazioni storiche stanno avendo sempre più spazio.
 
  
            



