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PATEK PHILIPPE, UNA GRANDE COMPLICAZIONE SEMPLICE

Ovvero il primo grande sonnerie da polso di Patek Philippe nella sua forma più pura. Presentato il 10 novembre scorso direttamente dalla sede di Plan-Les-Ouates, s’impone all’attenzione degli appassionati con i suoi straordinari contenuti tecnici, segnando un nuovo e importante traguardo per la manifattura ginevrina, che vanta una collezione assolutamente unica nel campo degli orologi musicali.

di Anna Rita Romani

Un evento destinato ad essere ricordato a lungo quello organizzato online da Patek Philippe il 10 novembre scorso dalla manifattura di Plan-les-Ouates. Da un certo punto di vista è stato un po’ il coup de théâtre dell’orologeria 2020, che dopo una fase iniziale gestita con una certa prudenza, nella seconda parte dell’anno ci ha svelato qualche esemplare destinato a raccontare l’orologeria contemporanea negli anni a venire. Primo fra tutti, appunto, il Grande Sonnerie ref. 6301P di Patek Philippe, che va ad arricchire la straordinaria collezione di grandi complicazioni della Maison con il primo orologio da polso con grande suoneria nella sua forma più pura, completata “soltanto” da una piccola suoneria e da una ripetizione minuti. In pratica, si tratta di un orologio che si concentra esclusivamente sulle funzioni acustiche, raccogliendo i risultati di oltre 30 anni di ricerca, quelli iniziati con il progetto del famoso calibro 89, con il quale la Manifattura ha riportato gli orologi con suoneria al centro dei suoi progetti. Per comprendere appieno questa affermazione, può essere utile ricordare alcuni esemplari straordinari di questa incredibile stagione produttiva: tra tutti, l’orologio da tasca Star Caliber 2000 con il suo carillon Westminster su cinque timbri che riproduce la melodia originale dell’orologio del Parlamento di Londra; nel 2001, l’orologio da polso double face Sky Moon Tourbillon, dotato di ripetizione minuti con timbri “cattedrale”; ed ancora l’orologio con il quale la nuova referenza 6301P condivide il progetto costruttivo, ovvero il Grand Master Chime, l’esemplare double face del 2014 commemorativo del 175° anniversario che riuniva ben 20 complicazioni – tra le quali una grande e una piccola suoneria, una ripetizione minuti, un allarme, la ripetizione della data, un calendario perpetuo istantaneo con indicazione dell’anno a quattro cifre – configurandosi come l’orologio da polso più complicato di Patek Philippe. Un progetto che viene da lontano, dunque, come sottolinea Philip Barat, direttore del reparto Sviluppo:«Tutto è iniziato 14 anni fa, nel 2007, quando abbiamo avviato lo sviluppo del Grand Master Chime, il nostro orologio del 175° anniversario: lanciato nel 2014, è stato l’orologio da polso con suoneria più complicato, con ben 5 indicazioni sonore. In quel momento – dunque vi parlo del 2007 – avevamo già pensato a un’intera collezione di orologi a grande sonnerie, sulla quale lavorare negli anni seguenti».

UNA GRANDE SFIDA TECNICA

Entrato nella collezione corrente nel 2016 con la referenza 6300, il Grand Master Chime è stato dunque il punto di partenza per l’attuale lancio della Manifattura, il Grande Sonnerie Ref. 6301P .
Derivato dal calibro 300 del Grand Master Chime, il nuovo calibro GS 36-750 PS IRM è un movimento meccanico a carica manuale formato da 703 componenti e, come è nella tradizione Patek Philippe, riesce a contenerle in una misura decisamente compatta: 37 millimetri di diametro e 7,5 millimetri di spessore. Entrando nello specifico, tra le caratteristiche del calibro GS 36-750 PS IRM figurano …

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