Innovare e sperimentare sono le parole-chiave della filosofia di roger dubuis, fondata sull’idea che l’evoluzione tecnica ed estetica debba passare anche attraverso una ridefinizione delle regole della tradizione. ricercare nuove possibilità espressive, accogliere i cambiamenti e andare oltre ciò che è già noto proietta dunque l’audace manifattura ginevrina verso un’esclusiva dimensione espressiva e contemporanea dell’alta orologeria.
di Anna Rita Romani
Quello che per molti è l’obiettivo, per Roger Dubuis è il punto di partenza. Naturalmente parliamo di Alta Orologeria, ovvero del segmento più elevato dell’espressività dell’arte meccanica: quello fondato sul lavoro della manifattura, supportato da una spinta costante per la ricerca e l’innovazione tecnica, ma al tempo stesso profondamente rispettoso dell’artigianalità e del valore aggiunto che essa può offrire alle sue creazioni. È il regno delle grandi complicazioni – tourbillon, ripetizioni minuti, calendari perpetui, cronografi rattrapanti –, appannaggio per lo più dei nomi che hanno fatto la storia dell’orologeria, affiancati oggi da un ristretto numero di marchi d’avanguardia fortemente attratti dalla ricerca tecnica e spinti dalla volontà di affermare il proprio punto di vista nel mondo delle lancette. Per Roger Dubuis, giovane Maison fondata nel 1995, saldamente supportata da una manifattura integrata e capace di ottenere la prestigiosa ed esigente certificazione del Poinçon de Genève per la quasi totalità dei suoi segnatempo, l’Alta Orologeria è – come dicevamo – il punto di partenza. Il Marchio ne condivide metodi, strumenti, criteri qualitativi e finalità. Aggiungendo tutto quello che – tradotto nel linguaggio di Roger Dubuis – dà vita alla “singolarità espressiva” dei suoi orologi: una marcata audacia espressiva, un approccio non convenzionale con la creazione orologiera, la voglia di stupire e di suscitare emozioni, il gusto per l’eccesso, persino un po’ di sana pazzia. Un “andare oltre” che si esprime in un altro dei termini del vocabolario Roger Dubuis: Iper Orologeria. Innovazione e sguardo rivolto al futuro sono i motori principali di questa visione, nonché fonti delle strategie aziendali. E molti sono i mezzi che si possono individuare per raggiungere l’obiettivo, soprattutto se ci si pone in maniera libera da pregiudizi e realmente aperta al nuovo nei confronti di ogni stimolo che possa arrivare dall’esterno, anche da ambiti apparentemente molto lontani. Da questa convinzione nasce la spinta a cercare nella realtà circostante forme di espressività audaci e innovative con le quali condividere i valori del Marchio. Nell’arte contemporanea, per esempio, che – ci ricorda il CEO Nicola Andreatta nell’intervista che pubblichiamo nelle pagine seguenti – è stata e continua ad essere una preziosa fonte di confronto e d’ispirazione per Roger Dubuis, consentendo al Marchio di mettere in pratica una delle sue principali aspirazioni, ovvero quella di porsi di fronte alla creazione orologiera da punti di vista ogni volta diversi, per esplorare inediti terreni di espressione e sperimentare nuove tecniche. Oppure nel settore dell’automobilismo, dove le fortunate partnership con Lamborghini e Pirelli, che incarnano l’anima più sportiva e adrenalinica del brand. Un dualismo tra i tanti, per un brand che ama i contrasti e le provocazioni, come quando grida uno slogan apparentemente irriverente: “No rules, our game”!
In realtà, trascendere le regole è una prerogativa di chi le regole le conosce bene. Soprattutto in orologeria, dove la fine arte meccanica esige rigore e precisione, associati a competenze particolarmente specialistiche…





