Disponibile in esclusiva in alcuni centri selezionati Swatch, a partire dal 26 marzo e a un prezzo pari a 250 euro, la BIOCERAMIC MoonSwatch è la nuova collezione firmata Swatch in partnership con Omega. Una partnership non solo inedita e inattesa, ma in qualche modo anche provocatoria coinvolgendo – e reinterpretandolo a suo modo, ovvero con movimento al quarzo e colori e materiali alternativi – uno dei segnatempo più iconici dell’orologeria svizzera, il cronografo Omega Speedmaster abilitato all’epoca dalla NASA per l’equipaggio dell’Apollo 11: ed è per questo che da allora sarà chiamato “Moonwatch”. Erano infatti le prime ore del 21 luglio 1969 quando Buzz Aldrin, con al polso il suo Speedmaster ref. 105.012-65, mise piede sul suolo lunare, 19 minuti dopo il comandante Neil Armstrong che però aveva lasciato il suo Speedmaster nella navicella per sostituire il cronometro di bordo che aveva subito un guasto…
La collezione BIOCERAMIC MoonSwatch è composta da ben 11 modelli “Mission to…” il cui nome completo si ispira a 11 corpi celesti: otto pianeti che, in ordine di distanza dal Sole, sono Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno, più uno fra i cosiddetti pianeti “nani”, ovvero Plutone; nel computo non poteva poi mancare il Sole, la stella fissa al centro del nostro sistema planetario, né il satellite che orbita intorno alla Terra, ovviamente la Luna alla cui “conquista” si legava all’epoca il progetto Moonwatch. Tutti e 11 i cronografi hanno la cassa di 42 millimetri di diametro conformemente allo Speedmaster del 1969; come sul modello originario, poi, la cassa è asimmetrica e reca sulla scala tachimetrica – impressa sulla ghiera girevole – il tradizionale “dot over 90”, ovvero il puntino in perfetta diagonale sopra il numero 90. Per quanto riguarda invece il materiale innovativo della cassa – impermeabile fino a 30 metri e abbinata in ogni caso a un cinturino in Velcro© -, si tratta di BIOCERAMIC, un “mix” brevettato di ceramica (2/3) e plastica di origine biologica (1/3) derivante dall’olio di ricino: il risultato è un materiale di grande resistenza ma morbido e vellutato al tatto. Per tutti i cronografi, inoltre, il vetro del quadrante reca impressa una piccola “S”, quasi nascosta al centro del cristallo, mentre il fondello, sempre in BIOCERAMIC, è personalizzato con il pianeta di riferimento di ciascun modello raffigurato sulla piccola placca che copre la batteria.
Ma a differenziare i vari MoonSwatch sono naturalmente i colori. Se il modello Mission to Sun è caratterizzato da cassa e quadrante giallo sole, con cinturino bianco, tonalità grigie profonde investono il cronografo dedicato a Mercurio, mentre il rosa cipria e il bianco la fanno da padrone su quello intitolato a Venere, che in più mostra i tradizionali contatori di ore e minuti cronografici al 2 e al 10, così come quello dei secondi continui al 6, nell’inedita forma “ovalizzata”. Particolarmente accattivante poi il modello Mission to Earth, giocato sui toni contrastanti del verde ma abbinato a un cinturino blu, mentre ripropone fedelmente i colori del cronografo originario del 1969, e non poteva essere altrimenti, il modello ispirato alla Luna. Ritornano invece le nuance accese con il rosso fiammeggiante, abbinato al bianco, dell’esemplare Mission to Mars che oltretutto ospita, per le ore e i minuti cronografici, lancette sagomate a forma di astronave. Tonalità bronzo, invece, per il modello dedicato a Giove, con cinturino nero, e beige/marroni per quello votato a Saturno – e in questo caso, la secondina al 6 mostra i tipici anelli che circondano il gigante gassoso -, mentre i colori virano sul blu per i cronografi ispirati rispettivamente a Urano e a Nettuno: azzurro pallido, abbinato al bianco, per il primo e gradazioni più profonde per il secondo. Cassa e cinturino grigi, infine, per il modello Mission to Pluto, ravvivato da un quadrante chiaro con dettagli bordeaux.