La nona edizione del Garmin Beat Yesterday Awards, tenutasi durante la serata del 3 dicembre nella splendida cornice della nuova sede di Garmin Italia di Viale del Ghisallo 12, a Milano, è stata un trionfo di storie vincenti. Imprese straordinarie di persone comuni, racconti pieni di coraggio, sfide personali e medaglie olimpiche. La manifestazione, massima espressione del claim «Beat Yesterday» con cui Garmin esorta atleti e, appunto, persone comuni a superare i confini fisici e mentali che possono rappresentare un ostacolo al raggiungimento dei propri obiettivi, ha assegnato 5 riconoscimenti. Scelti fra circa 1.000 candidati di discipline sportive diverse, esercitate a livelli agonistici altrettanto differenti, i vincitori si sono distinti per aver applicato al meglio il metodo «Beat Yesterday» sancito dal claim. A premiarli, Garmin ha chiamato alcune tra le medaglie più straordinarie protagoniste dell’estate italiana ai giochi olimpici di Parigi 2024.
«Nove anni di Beat Yesterday» ha detto Stefano Viganò, Amministratore Delegato di Garmin Italia, «non sono solo un traguardo incredibile, rappresentano anche l’impegno che l’azienda mette in campo da nove anni per celebrare lo sport in ogni sua forma. Ciò che ci accomuna non sono i risultati, le performance, le grandi vittorie o quelle sconfitte che hanno sempre una storia da insegnare. Ciò che ci accomuna sono, in ultima analisi, i valori che lo sport sa trasmettere: la dedizione, l’impegno, il coraggio, la sfida con se stessi e con gli altri, la passione e la capacità di non arrendersi mai».
Accanto a lui, Federica Picchi, Sottosegretario Sport e Giovani di Regione Lombardia, ha sottolineato: «Sono lieta di essere qui oggi a celebrare i valori dello Sport e a premiare le imprese straordinarie di persone sconosciute che incarnano la bellezza della disciplina e del vivere. Lo sport racchiude entrambe, ci fa scoprire il potere della forza di volontà e della determinazione e ci fa apprezzare la vita».
A rendere palpabile la straordinaria formula del Beat Yesterday sono state le storie dei vincitori, eroi del nostro tempo che celebrano con tenacia e perseveranza i valori più puri dello sport.
A iniziare da Maria Vittoria Marchesini e Giovanna Micol, veliste del Team Luna Rossa, che hanno portato nel gradino più alto del podio i colori dell’Italia vincendo la Puig Women’s America’s Cup. Premiate entrambe dalla coppia Ruggero Tita e Caterina Banti, ori olimpici nella vela.
Roberto Ragazzi, esploratore e ambientalista, ha affrontato l’Islanda con una coraggiosa e difficile traversata del ghiacciaio Vatnajökull, il più grande d’Europa. Non semplicemente una sfida fisica, ma un viaggio per sensibilizzare il pubblico sugli effetti del cambiamento climatico e sullo scioglimento dei ghiacciai, uno dei principali drammi ambientali del nostro tempo. Il premio è stato conferito da Gabriel Soares.
Francesca Gasperi, con il suo viaggio in moto da Imperia al Madagascar, si è resa protagonista di un’avventura di beneficenza, che ha contribuito alla costruzione di una strada per collegare comunità isolate del continente asiatico. Ed è stata premiata da Daila Dameno e Mara Navarria.
E ancora Claudio Pelizzeni, ex impiegato in banca che a 33 anni ha deciso di licenziarsi per intraprendere un lungo e terapeutico giro del mondo, ed ha ricevuto il premio da Alice Bellandi. E infine Diego Pettorossi, unico velocista dilettante, e quindi atleta non professionista della Nazionale italiana, a prendere parte ai Giochi di Parigi 2024 nella specialità dei 200 metri. A premiarlo, Linus e Nicolò Martinenghi.